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Dario ha sedici anni. È un tipo difficile da trattare, ne sanno qualcosa i suoi insegnanti. Vive con la madre con la quale comunica poco o nulla. Il padre non c’è più, ha abbandonato la famiglia quando Dario era solo un bambino portando via con sé gli ultimi ricordi felici e il suo rassicurante abbraccio. Da allora Dario vive allo sbando. A scuola, dopo l’ennesimo scontro, il preside decide di assegnarlo per punizione a un servizio di assistenza “volontario” a uno studente disabile. E così Dario conosce Andrea, detto Andy, immobilizzato su una sedia a rotelle e incapace di comunicare. Dario e Andy. Non potrebbero essere più diversi, ma una straordinaria avventura “on the road” ribalterà tutti gli schemi.

CONSIGLIATO DA LARA: Quanto si sbagliano a volte gli adulti. Quanti errori fanno che poi cadono come macigni sul cuore dei giovani. Dario non ha la minima idea della meraviglia che è, di quanto preziosa sia la sua autenticità, la sua sensibilità, la sua capacità di rapportarsi alle persone guardandole al di là di inutili sovrastrutture o dannose etichette. Dario è incazzato, potente, ruvido, dolcissimo, delicato, schietto, premuroso...VERO. Dario guarda Andy e vede un handicappato: non gliene frega niente di chiamarlo con giri di parole più ipocritamente adeguate; Dario passa del tempo con Andy e lo guarda davvero negli occhi; Dario tratta Andy con una naturalezza così spontanea da ricevere in cambio da lui ricchezze tali che gli altri non riusciranno mai neanche ad immaginare. Perchè Andy non è un handicappato, Andy è un semidio, ma solo Dario riesce ad accorgersene. Proprio Dario: quel teppista che tanti definivano una “mela marcia”, quel teppista che -solo lui- riesce a regalare ad Andy un'Amicizia con la A maiuscola.