libro

La paranza dei bambini

Roberto Saviano | Feltrinelli | NARRATIVA

18,50 €

Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai soprannomi innocui – Maraja, Dragonball, Dentino, Plasmon, Lollipop –, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. La paranza dei bambini narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino. Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.

Recensioni

CONSIGLIATO DA LUCA: A Napoli, a Forcella, la vita di Nicolas e dei suoi amici sembra uguale a quella di qualunque altro bambino o ragazzino del resto d’Italia. Ma questa è Napoli, non è Italia, e la cultura e le regole che si sono fatte strada hanno a che fare con secoli di invasioni straniere, di popoli che si sono mescolati in un crogiuolo che sa di mitologia, di culture costruite sulla sopravvivenza dallo straniero o dall’autorità momentaneamente vigente; a Napoli non ci si sente italiani né occidentali, ci si sente napoletani; Nicolas e i ragazzini che lo seguono, hanno genitori che lavorano, hanno il motorino e l’iPad, e gli smartphone, ma questo non basta: vogliono avere di più, e allora taglieggiano prima i commercianti con pistole comprate per quattro soldi dai cinesi, poi il pizzo e le rapine e la droga sono un gradino molto alto e pericoloso, ma pur sempre un gradino solo, per non avere voglia di salirlo. La regola principe in queste terre bellissime è da sempre prevalere, il senso dell’onore sta nel “farsi temere”, questo è il successo vero, anche solo per poco tempo, anche se poi arriverà qualcun altro che a dieci anni ti punterà una pistola in faccia e premerà il grilletto come fosse il telecomando della Playstation. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA SU: http://paginerecensioni.com/napoli-e-i-bambini-perduti-della-paranza/