libro

Quaranta frustate meno una

Elmore Leonard | Einaudi | NARRATIVA

17,50 €

La prigione di Yuma è un girone infernale, in particolare se hai la pelle scura. Per la legge, l'apache chiricahua Raymond San Carlos e l'ex soldato nero Harold Jackson sono assassini, condannati a marcire in carcere, a meno che qualcuno non gli tagli anzitempo la gola. Ma anche nel peggior posto sulla faccia della Terra si presenta a volte un barlume di speranza. Cinque criminali sanguinari sono evasi da Yuma: se Harold e Raymond riusciranno a consegnarli allo sceriffo, i due, prima nemici poi complici per necessità, potrebbero conquistare uno straccio di redenzione.

Recensioni

CONSIGLIATO DA LUCA: Lo stile di Leonard, molto cinematografico e ricco di dialoghi brillanti, spesso carichi di una solennità tutta Tarantiniana, ha saputo influenzare anche registi di successo come appunto Tarantino e i fratelli Coen, conferendo all’autore un ruolo primario nella letteratura western. Harold Jackson e Raymond San Carlos hanno qualcosa in comune, ovvero il colore della pelle: uno è nero e l’altro indiano, dunque sono accomunati dal non essere bianchi, cosa non certo piacevole a cavallo tra Ottocento e Novecento in quelle terre selvagge arse dal sole, dove il carcere più infernale e conosciuto si chiama Yuma. I due ragazzi sono detenuti accusati di omicidio, e dunque le loro prospettive non sono rosee: fine pena, mai. Ma un giorno arriva un ometto a sovrintendere la prigione, un ex predicatore fallito che, prendendoli sotto la propria ala, cercherà di insegnare loro il valore delle proprie radici, e il rispetto per se stessi e per gli altri. L’ironia non forzata di Leonard diverte in questo western, pur mantenendo una visione seria sulla miseria di un vivere vuoto e istintivo che portava i più a sopravvivere prevaricando il prossimo. I punti di forza di quest’autore sono la prosa letteraria e di livello, capace di una scorrevolezza che non appesantisce e mantiene agevole la lettura, unita ad una trama cruda ed avvincente da spaghetti western in grado di trascinare il lettore in un vortice di azione e violenza non privo di profondità psicologica, e temi sociali basilari sempre attuali, quali la discriminazione razziale e sessuale, la lotta per la sopravvivenza, la prevaricazione del più forte sul più debole, il tutto condito con una buona dose di spari e scazzottate roventi come la canna di un revolver. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA SU: http://paginerecensioni.com/pelle-nera-pelle-rossa-il-western-razziale/