libro
Ninna nanna
Leila Slimani | Rizzoli | NARRATIVA
18,00 €
Quando arriva il secondo figlio, Myriam decide di riprendere a lavorare. È una scelta sofferta, ragionata, discussa a lungo con Paul, il marito, eppure imprescindibile, e appena si presenta l’occasione la neomamma la afferra con tenacia e torna alla sua professione di avvocato. Adesso però serve una tata per Mila e Adam. Sarà una selezione severa, nessuno affida di buon grado i propri figli a una sconosciuta. Poi un giorno nell’appartamento dei Massé entra Louise: luminosa, solare, dolce, e i bambini, soprattutto Mila, sembrano sceglierla prima dei genitori. È l’incastro perfetto dell’ultima tessera di un puzzle. La donna guadagna l’affetto incondizionato dei piccoli e la gratitudine di Myriam e Paul, trasforma la casa in un incanto, li vizia anticipando ogni loro necessità. Finché questo rapporto di dipendenza, come tutte le dipendenze, non si incrina, mostrandosi eccessivo, non si rivela sbagliato e infine deraglia rovinosamente. Attraverso la descrizione chirurgica, certosina, della giovane coppia e della figura intrigante e misteriosa della tata, Ninna nanna, acclamato Premio Goncourt 2016, affonda lo sguardo nelle nostre concezioni dell’amore, dell’educazione, dei rapporti di forza che si celano dietro il denaro, parlandoci di pregiudizi culturali e di classe e del tempo in cui viviamo. E con uno stile esemplare, segnato da spasmi di tenebrosa poesia, ci mette di fronte ad alcune delle più recondite paure di ogni genitore, di ogni donna e di ogni uomo.
Recensioni
CONSIGLIATO DA GRAZIA e LUCA: Quando si parla di violenza sui bambini si rischia di trattare l’argomento in modo inappropriato, ma il libro della Slimani, nonostante un avvio cruento, non concede macabre deviazioni sensazionalistiche da quello che il lettore comprenderà presto essere un cammino perfettamente rappresentato, verso la discesa agli inferi dell’emarginazione, nella perdita degli affetti e verso l’insostenibilità di una quotidianità che ha rubato ogni senso. Myriam dopo il secondo figlio avverte forte la nostalgia per la sensazione vitale che le dava la professione d’avvocato, così la serenità tra lei e Paul presto si incrina; Louise è per loro una rivelazione, la possibilità di vivere l’amore per i figli sgravandolo dall’impegno del loro accudimento. I bambini adorano la tata, e mentre Paul e Myriam cominciano a perdere di vista il loro ruolo, devolvendo sempre di più le loro responsabilità genitoriali, commettono l’errore più grave, antefatto all’irreparabile tragedia: guardano senza vedere, senza interessarsi a cosa c’è dietro quel piccolo corpo coriaceo e instancabile, quale vita, quale sofferenza, quale passato, ma anche da quale perdita, da quale rimpianto è gravato. Ninna Nanna merita il successo che ha avuto, perché attira lo sguardo e la mente, accende il motore dell’immedesimazione e dell’empatia, e fa riflettere sulla leggerezza con cui osserviamo il prossimo senza vederlo, senza domandarci quale immensa fragilità si nasconde sotto le rughe di un sorriso tirato; quale passato terribile lo ha segnato, e a quale futuro agognato non avrà mai il coraggio di ambire. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA SU:http://paginerecensioni.com/ninna-nanna-sonno-dell-anima-che-genera-incubi/
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