libro

Muglione. Alienante campagna toscana fatta di campi piatti, fossi maleodoranti e “pezzi a caso di vegetazione spelacchiata”. Qui i tre protagonisti di questa storia, come “esche vive” appunto, combattono una piccola battaglia personale (ognuno con i propri strumenti: una bici, una canna da pesca, un blog che nessuno legge) per non farsi inghiottire dalla mediocrità della provincia che li circonda, nonostante le difficoltà e i pochissimi mezzi a disposizione. Perché in fondo nella vita “quello che manca conta molto di più di quel che c’è”.

Potrà il dottor Breuer, futuro padre fondatore della psicanalisi, curare i molteplici malanni fisici di un ancora sconosciuto Friedrich Nietzsche, usando la “cura della parola”, col reale intento di guarirlo dalla sua disperazione, il suo “mal d’amore”? L’avvincente disputa filosofico-psicologica tra i due illustri personaggi, porterà ad entrambi un grande dono, quello cioè di poter amare la propria vita solo dopo essersela scelta. Dall’autore de “La cura Schopenhauer”, un nuovo gioiello letterario per chi ambisce a conoscersi a fondo, scegliendosi la propria strada senza permettere che paure o incomprensibili ostacoli inconsci scelgano per noi quella sbagliata... Terapeutico e avvincente. Luca