libro

Solo un ragazzo

Elena Varvello | Einaudi | NARRATIVA

18,50 €

C’è un ragazzo che rifiuta e basta. Commette infrazioni via via piú importanti che travolgono senza possibilità di scampo chi gli sta intorno e tenta una vita accettabile, nella normalità: la madre, il padre, le sorelle fra loro cosí diverse, e i suoi possibili, incerti avatar. Il ragazzo è dappertutto e quindi in nessun luogo, è «un’ombra, un dubbio, una storia che passa di bocca in bocca». È una specie di ready-made della vita, una cosa comune, quasi banale, che però modifica con la sua sola presenza tutta la realtà che gli gira intorno. Costruisce un rifugio nel bosco con i rifiuti del mondo accettato, ruba, sí, ma cose da nulla, minaccia, e forse uccide, di certo ne muore. In lui la vita batte oltre il ritmo normale. In lui la vita comanda. Non ha bisogno di una logica di cause ed effetti. Appare e si dà. E noi lettori ci arrabbiamo, ci impegniamo, amiamo, perdoniamo, piangiamo. È una forza che ci attrae dentro ogni pagina, che ci fa diventare volta per volta tutti i personaggi, che ce li fa capire, che ce li fa raddoppiare dentro la nostra sensibilità. Per incantesimo.

Recensioni

CONSIGLIATO DA LUCA: Commovente, intimo e disperante, Solo Un Ragazzo è una storia semplice, la storia di un disagio, di un’inadeguatezza, la principale forse nella vita, ovvero quella ad esistere, a trovare un posto e un ruolo nel mondo. La bellezza della prosa della Varvello sta nella sua semplicità, nella capacità di raccontare la quotidianità di una famiglia come tante, sorelle, genitori, affetto, amici e quant’altro. Ma è nell’intimo che il mostro del disagio cresce, il sentirsi diversi, il non sapere come si fa a stare con gli altri, a smettere di dire bugie, come si fa ad essere normali. E’ solo un ragazzo, lo amano tutti ma è così stanco di sorridere e mostrare una faccia, quando sotto sotto non sa nemmeno chi è, cosa vuole, perché soffre così tanto. Vaga nei boschi e ci costruisce una capanna, dove porta quello che la notte ruba giù in paese. Ma davvero non ce la fa più e ha bisogno che lo sappia qualcuno, che lo sappia tutto il mondo, che non è quello che credono, che non è nulla ed è così stanco di non essere. E’creduto tanto docile e amabile, può solo mostrarsi diverso perché finalmente lo vedano davvero; il gesto è dunque estremo, e la tragedia ne è l’unica conseguenza possibile. Genitori, sorelle, amici di famiglia, questa è anche la loro storia, il racconto di un tentativo di sopravvivere a tanto dolore e rimpianto, indipendentemente dal riuscire a trovarvi un senso. Quanto vediamo della realtà che ci circonda? Quanto conosciamo veramente dell’intimità di chi più amiamo, del suo dolore? Romanzo toccante e disperato, ma così vero, così umano.