libro

Repubblica luminosa

Andres Barba | La Nave Di Teseo | NARRATIVA

18,00 €

La piccola cittadina tropicale di San Cristóbal, incastonata tra la foresta e il fiume, è sconvolta dall’improvvisa comparsa di trentadue bambini. Nessuno sa da dove vengano, parlano una lingua incomprensibile, sono affamati e violenti. Gli abitanti della città, che avevano appena trovato una stabilità economica, sono terrorizzati. Dopo che due adulti vengono accoltellati in un supermercato, nessuno a San Cristóbal ha il coraggio di guardare questi bambini negli occhi, per paura di diventare la loro prossima preda. C’è chi cerca spiegazioni, chi vuole salvarli e chi invece si schiera decisamente contro di loro. Ma chi sono questi bambini? Da dove vengono e cosa vogliono? Vent’anni dopo, un testimone di quei terribili fatti racconta la storia dell’anno e mezzo in cui la città invasa dai bambini è stata costretta a ripensare la sua idea di ordine, violenza, civiltà. Un romanzo serrato che ci obbliga a mettere in discussione tutte le nostre certezze, feroce come Cuore di tenebra di Conrad e magico come il mondo di García Márquez. Un caso editoriale internazionale, che ha reso ancora più luminosi l’audacia narrativa e il talento di Andrés Barba.

Recensioni

CONSIGLIATO DA LUCA: Stretta tra la foresta e il fiume, la piccola comunità di San Cristobal è sorpresa dalla comparsa improvvisa di una trentina di bambini e ragazzini di strada; se all’inizio l’elemosina può apparire ai più un atteggiamento prevedibile e come tale capace di limare le diffidenze di una comunità sonnolenta e abitudinaria, le aggressioni e i furti che successivamente si verificano sempre più spesso ai danni di donne e anziani, cominciano ad insinuare il timore e soprattutto un’ansia e uno smarrimento che cresceranno di pari passo con l’impotente incompetenza delle autorità locali, capaci solo di rimandare, sperando che il problema si risolva da solo come magicamente si era presentato… Fino all’inesorabile tragedia finale. Oltre all’evidente tema del timore del diverso e del non conosciuto, la conclusione inevitabile di questo originalissimo libro ci mette di fronte alla consapevolezza che le nostre certezze e la percezione di noi derivano dall’essere parte di una struttura sociale che ci identifica, al di fuori della quale saremmo materia sconosciuta perfino a noi stessi; saremmo larve, e poi farfalle ancora nel bozzolo, piccoli selvaggi in cerca di una strada, proprio come quei bambini di San Cristobal, capaci di inventarsi una lingua tutto loro, capaci di giocare come di uccidere perché ancora in viaggio verso la costruzione di quella struttura sociale che darà loro dei limiti e dei ruoli; ma nel frattempo sopravvivere, solo quello.