libro

Descrizione La storia è ambientata ai confini del mondo, nella terra del Fuoco, in un luogo talmente lontano e primitivo da risultare quasi una metafora del mondo. Lì un assassino in fuga si rifugia e la sua anima di ghiaccio viene lentamente riscaldata e scossa dall'innocenza innata e spontanea di un ragazzino bisognoso di guida e appoggi. Una storia che scava nei pensieri di un assassino che non ritrova più l'uomo che è in lui. Quando però i due lasciano la loro vita solitaria nella fattoria isolata e vanno in città, l'assassino si ritrova a contatto con il mondo, la Polizia che lo cerca e le dinamiche sociali da cui era fuggito. Il ragazzo è assetato di vita e di relazioni e cerca una vita più normale, là il vecchio assassino si sente braccato, l'unica sua possibile vita è ai confini del mondo alla fattoria. L'intreccio si complica, l'avventura si anima e gli imprevisti si infittiscono. Non si può scendere a patti con le colpe e la giustizia, ma allo stesso tempo non si può fermare un ragazzo che ha tutta la vita davanti a sé come un meraviglioso vaso prezioso da colmare. Età di lettura: da 11 anni.

CONSIGILATO DA LARA: Qui dentro c’è “un luogo che, con la sua asprezza, rimetteva l’uomo al suo giusto posto nell’universo”. Ci sono un assassino e “quattro uomini delegati dalle autorità che erano riusciti a distruggere la fragile felicità che un bambino credeva di stringere tra le dita. Avevano dimostrato di essere più forti, più potenti della piccola caramella gialla. E credevano che questo fosse un grande successo.” E c’è Pablo, un bambino a cui la vita ha tolto tutto, due volte. Ma quello che c’è stato nel mezzo, ha la limpidezza del cristallo, la freschezza di una cascata, la violenza della verità. Quella verità sublime che non si riesce a raccontare a parole, ma che esplode in questo libro. C’è il male abissale di chi non è mai stato amato e uccide perché non conosce altro modo per vivere, e l’Amore più puro e spontaneo che sboccia appena si dà una minima possibilità all’essere umano… E c’è la stupidità e il perbenismo della gente che si ferma solo in superficie e fa più male dell’assassino peggiore. Sì, c’è tanto male qui dentro, ma le briciole di Bene nascoste fra terra e sterpaglie sono talmente luminose e purissime da accecare.